Da ragazzo del latte a star mondiale. Forse pochi lo sanno, ma in un documentario del 1982 – Sean Connery’s Edinburgh, appunto – l’attore scozzese, mancato a 90 anni, ha raccontato la città che l’ha visto nascere nel 1930, svelando storie e retroscena.
I più sono abituati a vederlo nei panni dell’agente segreto 007, in quelli di Guglielmo da Baskerville ne Il Nome della Rosa o dell’integerrimo poliziotto irlandese Jimmy Malone ne Gli Intoccabili. Ma per gli amanti della Scozia il fascino di Sean Connery è tutto nella foto in kilt, il giorno della nomina a baronetto, svoltasi non a caso a Edimburgo, in quell’Holyrood Palace oggi sede istituzionale della Regina a in Scozia, ma una volta palazzo dei re Stuart. Dopo la sua scomparsa riscopriamo, quindi, una delle sue apparizioni meno conosciute, nel film sponsorizzato dal City of Edinburgh District Council e distribuito dalla British Tourism Authority.
Nei 30 minuti del documentario diretto da Murray Grigor, l’ex “milk boy” Thomas Sean Connery racconta la sua Edimburgo, spaziando dai monumenti più importanti – Holyrood, la cattedrale di St. Giles, Capital Hill – a Fountainbridge, il quartiere poco lontano dalla città vecchia dov’è nato figlio di un contadino e camionista di origini irlandesi e di una cameriera scozzese. Ma durante il percorso c’è anche la sua dichiarazione d’amore alla città.
“Ho girato in tutte le più grandi città del mondo, cosa che rende tornare a casa ancora migliore. Edimburgo sembra costruita come un set cinematografico. Prendiamo questo pezzo di antica Grecia (il National Monument a Calton Hill), il suo Partenone, l’Atene del Nord.
Proprio un ragazzino sul carretto del latte è la scena che apre il film.
Prima tappa del video, disponibile sul web solo in due estratti, il Fettes College da dove, spiega Sean Connery salendo su un elicottero, Ian Fleming fa espellere James Bond. E dove indossavano una cravatta particolarmente “old school”. «Un problema che non mi riguarda – scherza Connery – io ho lasciato la scuola a 13 anni».
E forse a quell’epoca non avrebbe mai pensato di essere insignito del titolo di Sir a Holyrood, una delle tappe del video.
In effetti l’attore di mestieri ne ha fatti tanti, dal ragazzo del latte al cameriere, dal muratore al modello, arruolandosi in Marina, periodo a cui risalgono i due tatuaggi, tra cui “Scotland Forever” e partecipando al concorso di Mister Universo. E rischiando anche di finire a giocare nel Manchester United
“La storia di Edimburgo è la storia della Scozia. E Holyrood, una volta sede dei re scozzesi e di Maria, regina di Scozia, è parte della storia europea.
Ma tra i saloni dove si sono susseguiti sovrani, intrighi e fatti di sangue, è custodito anche un… “segreto artistico”. Dopo l’unificazione delle corone, infatti, Carlo II Stuart volle ornare la galleria del palazzo con i ritratti dei sovrani scozzesi. Il problema, per il pittore olandese Jacob de Wet, incaricato del lavoro, fu la mancanza di documentazione iconografica. «Così – sorride sornione Sean Connery – dipinse il volto che conosceva meglio: il suo».
Ma a Edimburgo non ci sono solo storia e arte. E così Connery si sposta sul Royal Mile, proprio di fronte alla cattedrale di St. Giles. dove si è svolta una delle contese più singolari: due golfisti si sono sfidati a far arrivare la pallina sul campanile della cattedrale. Meglio, però, cimentarsi sul green di Muirfield.
E via a Fountainbridge, affacciato alla finestra di casa.
«Quando ero ragazzo – racconta – il birrificio era solo da un lato, adesso è tutto attorno. E di fronte c’è il pub, dove i dipendenti pagano per bere la birra che sono pagati per produrre». Oggi il birrificio non c’è più e il quartiere sull’Union Canal è diventato un centro con locali, un grande studentato e il complesso ricreativo di Fountain Park.
Ma tantissimi sono gli aspetti di Edimburgo passati in rassegna da Connery. tra cui il whisky, elisir di lunga vita secondo l'”Ettick Shepherd“ James Hogg. E poi i festival, come il Fringe e il Military Tattoo, e i suoi lati più oscuri.
E con in testa l’inconfondibile Deerstalker racconta dei “bodysnatcher”, i trafugatori di salme che rifornivano i medici e patologi come . «L’attività investigativa di Sherlock Holmes fu ispirata dalle capacità di diagnosi di un medico edimburghese. Infatti, Conan Doyle aveva studiato medicina».
Ora, a quei monumenti che Sean Connery ha illustrato, sarà probabilmente aggiunto l’omaggio a uno dei suoi figli più famosi, che avrebbe voluto la Scozia indipendente, tanto da schierarsi apertamente in occasione del referendum del 2014, ancora una volta contro “Dr. No”.
Intanto, soprattutto se siete come me appassionati della Scozia, in attesa di poterla visitare nel presente, per un tuffo nel passato ci si può far accompagnare per la capitale scozzese degli anni Ottanta da un ex ragazzo del latte.
E voi, avete un ricordo particolare di Sean Connery? Un film preferito? Se vi va, mandatemeli o scriveteli sulla mia pagina Facebook!