Natale è il periodo magico per eccellenza, ma quest’anno rischia di perdere un po’ della sua atmosfera, soprattutto per i bambini. Per la distanza forzata da parenti e amici e l’assenza di molti eventi, a partire dei mercatini e dai tanti appuntamenti con Babbo Natale. Cosa, allora, meglio di un elfo pasticcione rende più magico l’Avvento?
In questi giorni i profili social cominceranno a colorarsi di simpatici elfetti, che stanno arrivando nelle case per restare fino a Natale. Una divertente iniziativa, partita una decina di anni fa negli Usa con il libro “The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition“, scritto da Carol Aebersold e dalla figlia Chanda Bell e illustrato da Coë Steinwart, che conteneva anche un piccolo elfo.
In Italia, il gioco è stato adattato da Martina Caterino e dall’illustratrice Monica Pezzoli in “Che la magia abbia inizio…: Attenzione: elfo in arrivo!” e nella pagina Facebook “La magia dell’elfo (e non solo)”.
A me l’ha raccontata Serena, la mia “sister”
che insieme al marito Ranieri la sta realizzando per la prima volta per il piccolo Nicolò. Con il suo contributo anticipo di qualche giorno il Calendario dell’Avvento di TheMebway, che partirà ufficialmente martedì e conterrà un “regalo al giorno” preparato da me o da miei amici.
“Quest’anno, secondo noi, Nicolò era abbastanza grande per accogliere l’elfo nel modo giusto e godersi il gioco, senza rischiare che ne avesse paura. Inoltre sono stati mesi pesanti per i bambini e “adottare” l’elfo può aggiungere un pizzico di magia. Abbiamo cominciato a coinvolgerlo nella scelta del nome e a preparare il terreno, spiegandogli che Babbo Natale lo manderà da noi a fare esperienza, perché è giovane e pasticcione.
Abbiamo sfruttato ogni momento in cui era all’asilo per preparare il materiale: la porticina dalla quale arriverà l’elfo, la polverina magica per attivarla, la carta d’identità, il contratto, la lettera di Babbo Natale, la minuscola chiave che la Vigilia sarà lasciata fuori per farlo entrare in casa a portare i regali. Questo, oltretutto, permette anche di ovviare alle domande su come può farlo se non abbiamo un camino. E se la chiave è piccina, beh… Babbo Natale è magico!
Una volta arrivato, l’elfo resterà con noi fino alla Vigilia, poi tornerà da Babbo Natale. Durante il giorno sarà un pupazzo, mentre la notte potrà lasciare regalini o fare scherzetti, in base a come Nicolò si sarà comportato.
Per quanto riguarda i preparativi
molti materiali, come la carta d’identità o il contratto, si possono trovare nel libro o sulla pagina Facebook e il web è pieno di elfi, porticine e accessori vari. Ma ovviamente ogni “apprendista” fa storia a sé. E allora l’elfo può essere quello “originale” acquistato in rete, uno comprato a un mercatino, in un negozio di giocattoli, un vivaio o anche cucito ad hoc o fatto a maglia. Lo stesso vale, ad esempio, per la polverina o la porticina.
“La nostra è di legno, ma può essere fatta di carta, cartoncino o qualsiasi altro materiale. Anche la polverina per attivarla può essere glitter, vanillina o qualsiasi cosa si voglia. La verità è che bastano cose semplicissime per creare la magia. La sfida è stata metterla in una posizione non raggiungibile da Francesco, il fratellino più piccolo, in modo che non possa metterla in bocca. E a tal proposito, una regola è che l’elfo non deve essere toccato, oppure la magia svanisce. Non tutti, però, seguono le stesse regole e c’è chi consente di coccolarlo in certe situazioni.
Lo stesso discorso vale per le date, che scandiscono la stipula del contratto e l’arrivo dell’elfo
“Da noi oggi 29 novembre arriva la busta contenente il libro e il contratto di apprendistato da compilare e mettere nella nostra cassetta della posta, per accettare di tenere con noi per tutto l’Avvento un elfo pasticcione. Il 30 sarà la volta della seconda busta, con la risposta di Babbo Natale, la carta d’identità, le istruzioni di come attivare la porticina magica, che apparirà durante la notte. Il 1 dicembre, quindi, l’elfo sarà in casa e bisognerà trovarlo con una caccia al tesoro, poi sarà appunto con noi fino al 24.
Qualsiasi variante si sia scelta, però, se l’elfo pasticcione rende più magico l’Avvento non può tralasciare di lasciare premietti, come biscotti o cioccolatini, ma anche di combinare scherzetti, come disegnare sulle uova, giocare con la carta igienica, sigillare il wc con la pellicola trasparente e tutto ciò che la fantasia di mamma e papà può inventare.
Perché alla fine, il gioco non piace meno agli adulti…
“La verità? I genitori si divertono come o più dei bimbi! Poi ogni famiglia conosce il proprio piccolo e non ci sono regole che non possano essere modificate, ma tutto può essere adattato in base alle esigenze, date comprese. L’importante è far vivere ai bambini la magia.