Natale è la festa degli affetti, della famiglia, della vicinanza. Ma in questo folle anno molti dovranno trascorrere i giorni di festa lontano dai propri cari. E allora nel Calendario d’Avvento di oggi la poesia suggeritami da un’altra amica di letture, Maria Concetta, ci racconta di amore oltre il tempo e lo spazio, i due grandi ostacoli di questo periodo.
Un concetto che l’autore non limita alla coppia o all’amore romantico, ma estende a tutti i rapporti. Un amore potente, che gode della sua perfezione, che soffre, sembra morire e rinasce, si addormenta e si risveglia nella memoria e nell’emozione.
Un amore oltre il tempo e lo spazio, non sconfitto dalla lontananza o dallo scorrere delle ore, dei minuti, dei giorni, dei mesi, che ci stanno mettendo alla prova di fronte a confini chiusi e feste a distanza.
E l’amore guardò il tempo e rise
Il “giallo”
Forse qualcuno ha notato una mancanza nella poesia. Dite l’autore? Precisamente. E qui s’innesca un piccolo giallo, che viaggia nella rete. Inizialmente, infatti, uno spezzone della poesia era stato attribuito a Pirandello. Ma in nessuna raccolta dello scrittore siciliano ve ne è traccia.
E nei vari siti che la riportano, accanto alla correzione dell’errata attribuzione, ve n’è una seconda. Stando a questa versione, sarebbe infatti tratta dal libro “Sulle ali della tenerezza” di Antonino Massimo Rugolo. Mistero risolto? No, perché più di un lettore afferma che non vi sia contenuta. Il giallo, insomma, continua.
La magia dell’arpa
Ha invece decisamente un autore il brano che ho deciso di abbinare a questa poesia: Ali d’autunno, scritta ed eseguita da Adriano Sangineto, amico e splendido artista, con l’arpa celtica costruita dal padre Michele.