È il colore del sole, della primavera, dell’ottimismo. E anche se da qualche tempo è legato soprattutto a un livello minore di restrizioni, per la sua energia il giallo è soprattutto la tonalità dell’allegria, dei primi fiori, degli ombrelloni e del limoncello. Capace di dare una sferzata di positività (quella buona) semplicemente guardando un prato fiorito o di stimolare la mente e la creatività in un ambiente lavorativo. Perché allora non scoprire qualche curiosità?
Storia e arte
Il significato e la percezione di questo colore si sono evoluti attraverso i secoli. Gli antichi amavano il giallo, che ricavavano dall’ocra. Greci e romani lo utilizzavano negli affreschi e i latini lo indossavano a cerimonie e matrimoni, tingendo le stoffe con lo zafferano.
Dal Medioevo, però, venne associato all’inganno e al tradimento, distinguendolo dall’oro, che invece rappresentava – appunto – il sole e la luce. Per questo cominciò a caratterizzare i personaggi spregevoli, come ad esempio Giuda. Una connotazione che durò nel tempo e iniziò a cambiare anche grazie alla teoria dei colori, elaborata nel XVIII secolo, secondo cui era un colore primario, rivalutandolo e attenuando la dicotomia con l’oro.
Certamente questo colore era amato da Van Gogh, che ne era quasi ossessionato, tanto che si dice arrivasse a mangiarlo. Ma l’energia del giallo era anche apprezzata dagli espressionisti, come Matisse e Gauguin, mentre Kandinskij nella sua analisi indentifica in questo colore una follia vitale prorompente e un’irrazionalità cieca, paragonandolo al suono di una tromba o di una fanfara. E, nella versione dorata, è decisamente protagonista anche nei quadri di Klimt, come Il Bacio e Il Ritratto di Adele Bloch Bauer.
E restando alle arti figurative, come non citare due copertine iconiche, come “Yellow Submarine” dei Beatles o la banana disegnata da Andy Warhol per i Velvet Underground?
Simbologie e influssi
La connotazione negativa è legata però in particolare a un’età del mondo occidentale. Nel Buddismo, invece, il giallo è visto come simbolo di saggezza. In Cina poi era associato all’imperatore ed è tuttora legato alla nascita, alla salute, alla forma, alla socievolezza, agli scambi, alla comunicazione, alla riconoscenza, agli onori, alla spiritualità, alla saggezza, alla pazienza ed alla tolleranza. In Giappone, invece, questa calda tonalità rappresenta grazia e nobiltà.
Nella spiritualità orientale, il giallo è il colore che identifica Manipura, il terzo chakra o chakra del potere, che rappresenta l’azione ed è collocato all’altezza del plesso solare. Attraverso di esso entriamo in contatto – appunto – con la nostra forza di agire, esprimerci e far valere la nostra forza interiore, reagendo alle sfide del quotidiano. L’equilibrio di questo chakra porta ottimismo, ricchezza e abbondanza, mentre in caso contrario ogni azione quotidiana diviene più difficoltosa e pesante e si accentua la difficoltà nel concretizzare le proprie idee.
In questo contesto, il giallo aiuta a riportare l’equilibrio, favorendo il fluire dell’energia al terzo chakra e stimolando l’apertura e la creatività. Ci dona così più sicurezza nei nostri mezzi e nella nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi.
Anche la scienza conferma l’effetto positivo dell’energia del giallo sulla psiche delle persone depresse, ma anche sulla capacità di concentrarsi nelle attività intellettuali, grazie allo stimolo delle funzioni psichiche. Per questo è consigliata nei salotti e nelle cucine, stimolando l’interazione e l’appetito, ma non nelle camere da letto, soprattutto se si fatica a dormire.
Fiori
Tra i primissimi fiori a comparire nei campi e nei giardini (che nel mio caso non differiscono molto) ci sono senz’altro i “denti di leone”, dai mille nomi locali, che sanno di primavera, rinascita e fanno pregustare la bella stagione. Ognuno di noi, da bambino e non solo, si inoltre divertito a soffiarli una volta “maturati”. Senza contare i tantissimi utilizzi in cucina, che rendono il tarassaco un ingrediente insospettabile e prelibato.
E proprio alla possibilità di soffiarne via la corolla è legato anche il significato che ha mantenuto fino ad oggi: speranza e fiducia. Per secoli, infatti, si è perpetuata l’usanza di esprimere un un desiderio e poi soffiare. Far cadere tutti i semi in un solo soffio significava che l’auspicio si sarebbe avverato.
Ma sono tantissimi i fiori di questo colore che la natura ci regala, ognuno con la propria simbologia. A partire dal girasole, protagonista di uno dei più famosi quadri di van Gogh, la cui peculiarità è il fatto che la corolla segue, appunto, il corso del sole. Per questo è simbolo di gioia e vivacità, ideale come regalo per esprimere amicizia e gratitudine o per portare in casa un po’ dell’energia del giallo.
È ovviamente giallissima la mimosa, uno stupendo albero che è tra i primi a fiorire e a colorare il mondo alla fine dell’inverno: il suo fiore è associato alla festa della donna e non a caso significa forza e femminilità.
Anche i narcisi sono tra i primi fiori a riaffacciarsi, ma la loro simbologia è decisamente diversa. Da un lato, infatti, sono legati al mito di Narciso, talmente bello da rifiutare chiunque e condannato ad innamorarsi di se stesso, tanto da finire annegato nel fiume in cui si stava specchiando; dall’altro segno di rinascita per i Cristiani e di prosperità per il nuovo anno cinese. Ma anche utilizzato nel Medioevo per creare filtri d’amore. Oggi, regalarlo significa chiedere perdono o riconoscere l’altrui onestà.
Cambiano invece significato in base al colore altri due fiori: la gerbera, che quando è gialla significa lusso o gloria. L’altro è invece la rosa, che quando è di questa tonalità sta a simboleggiare la gelosia, con buona pace di Shakespeare, che la descriveva come un «mostro dagli occhi verdi». Un significato, quello di amore tradito e deluso, che da quest’ultima è passato in parte anche alla gerbera: se regalate insieme, insomma, non sono un gran segno…
Decisamente meglio, quindi, ricevere tulipani gialli, che richiamano l’amore vero e il sorriso della propria donna che splende, o un’orchidea, che esprime desiderio. E a quel punto si può passare a puntare a regali più preziosi, magari con una pietra preziosa gialla, come quelle che vi ho descritto nell’articolo dedicato ai pantoni 2021.
Gialli ed eventuali…
Restando in tema naturale, il colore giallo è presente in cucina in diverse forme: dalla frutta, come banane o meloni, vere fonti di energia, alle uova fino alle spezie: l’esotico curry o l’autoctono zafferano, protagonista dei risotti alla milanese, con o senza accompagnamento di ossobuco.
Ma dal giallo non sfugge nemmeno la letteratura. Nel nostro paese questo colore indica addirittura un genere. Una definizione, quella di “romanzo giallo”, che non troverete in nessun’altra nazione, visto che nasce da una scelta editoriale della Mondadori, che nel 1929 diede il via alla collana Il Giallo Mondadori, dedicata a libri noir e polizieschi, con una copertina color canarino.
Infine, nello sport: chi non ha mai visto estrarre un cartellino giallo (sempre meglio di quello rosso) da un arbitro? Ad introdurre questo sistema, nel 1966, fu l’arbitro inglese Ken Aston. La maglia gialla, invece, è quella indossata dal vincitore del Tour de France, la Maillot jaune, il cui colore è ispirato a quello delle pagine del giornale L’Auto, che organizzava la corsa.
Ah, dimenticavo, è giallo anche il mio mitico limoncello…. ma di quello vi parlerò un’altra volta!
Avete un particolare ricordo legato a Milva? Una storia che volete raccontarmi? Mandatemi i vostri commenti e suggerimenti o scriveteli sulla mia pagina Facebook!